Antonio Bortone (1844 - 1938)

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Il fanfulla

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Biografia breve di Antonio Bortone

Antonio Bortone (Lecce 1844 - 1938) è stato uno scultore italiano del XIX secolo. È nato a Lecce nell'anno 1847. Studiò dapprima nell'Ospizio S. Ferdinando della sua città natale e poi dal 1861 frequentò l'Accademia di Napoli, allievo di Tito Angelini. Compiuti gli studi, si recò a Firenze per perfezionarsi ed in questa città si stabili definitivamente. Eseguì le statue: “Il gladiatore", "Ippocrate", "La carità religiosa", "Morire", "Fanfulla da Lodi": quest'ultima fu premiata all'Esposizione di Parigi del 1877 e gli conquistò il favore del pubblico e della critica. Per la facciata di Santa Maria del Fiore a Firenze egli scolpì le statue, di splendida fattura, di "San Giacomo minore" e di "Sant'Antonino" e i due medaglioni rappresentanti Giotto e Michelangelo; per il Municipio di Firenze modellò il busto dello storico e patriota Gino Capponi, di cui eresse anche il mausoleo nella Basilica di Santa Croce: esso non è peraltro fra le sue opere migliori, poichè manca di spontaneità e rivela lo sforzo di adeguamento a non sentiti canoni classici. Nel mercato nuovo di Firenze scolpì la statua di "Michele Di Lando", gonfaloniere del tumulto dei Ciampi. Per il Parlamento a Roma eseguì il busto di Vittorio Emanuele II° di Savoia. Egli lavorò anche nella sua Puglia. A Lecce eseguì il monumento al duca Sigismondo Castromediano, insigne archeologo ed eroico patriota che si battè con Carlo Poerio e Luigi Settembrini per l'unità d'Italia e soffrì la prigionia e l'esilio, momumento eretto nella piazza dedicata allo stesso Castromediano: mirabile è la figura femminile assisa sui gradini del basamento; del Castromediano il Bortone scolpì anche un busto-ritratto, che ora è nel Museo Provinciale di Lecce. Questa bella e nitida città egli realizzò anche la statua in bronzo al leccese Gaetano Brunetti e il monumento a Quinto Ennio poeta tragico ed epico romano, con una bronzea aquila bella e ben fatta. A Trieste eseguì la statua di Giuseppe Pisanelli, dal robusto modellato. Nella piazza del Municipio di Maglie eresse il monumento alla contessa Francesca Capece, fondatrice del rinomato ginnasio convitto maschile. In Otranto eseguì il monumento ai "Martiri del 1480", con la solenne bronzea figura muliebre, simboleggiante la città di Otranto, con la Croce e la bandiera; sul basamento due notevoli bassorilievi rievocano la resistenza opposta dai difensori della Città all'assedio dei Turchi e il massacro che questi operarono di quei valorosi. Nella cittadina di Martano il Bortone ha eretto il monumento al celebre naturalista Salvatore Trinchese. Una delle sue opere più importanti per arditezza e originalità di concezione, per robustezza di modellato, per l'ottima esecuzione e per potente espressività è il monumento allo statista e scienzato Quintino Sella, in Piazza Martiri della Libertà a Biella, la cui inaugurazione avvenne alla presenza di Umberto Primo di Savoia, il quale, ammiratissimo per la bellezza dell'opera, conferì “motu proprio" al Bortone la corona di cavaliere dei Santi Maurizio e Lazzaro. L'opera migliore del Bortone è tuttavia considerata la sua statua bronzea di "Fanfulla da Lodi" nella città di Lecce; in essa seppe conseguire un'assoluta armonia formale e sostanziale: l'anziano guerriero, che aveva chiesto asilo nel convento fiorentino di S. Marco, quando avvertì il pericolo che correva la patria abbandonò il saio domenicano e riprese la sua armatura, che nelle azioni epiche di Barletta e di Roma aveva conosciuto la gloria; egli è rappresentato nell'atto d'affilare le sue armi mentre dal suo volto traspare la profonda amarezza per le sventure della patria. La potenza dell'espressione fa di questa scultura un'opera d'arte che pone il Bortone fra i grandi maestri italiani dell'Ottocento. Nel grandioso complesso monumentale del "Vittoriano" in Roma egli scolpì il vigoroso bassorilievo raffigurante un "Genio alato" all'interno del pronao di sinistra. Antonio Bortone è morto a Lecce nell'anno 1938.

FONTE: Gli scultori italiani di V.Vicario

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